L'Amore di Dio per te s'incarna in Gesù Cristo
Dio non si è accontentato di dire che ti amava: un giorno, nel tempo, Egli è divenuto uomo: un essere come te, di carne, di coscienza e di sangue. Non hai bisogno di aver fatto degli studi superiori, per capire che cosa sia un uomo. Basta sentirti vivere, amare e piangere. Un uomo nasce, vive e passa sulla Terra, ed è Dio: Gesù di Nazaret, Figlio di Maria, Figlio di Dio. Se hai qualche esperienza del Dio tre volte Santo, non puoi non essere meravigliato, stupefatto, sbalordito davanti al mistero di Gesù.
È un Essere totalmente Dio, senza alcuna riserva, e senza alcuna sfumatura. È un Essere totalmente uomo, senza alcuna riserva e senza alcuna diminuizione della sua umanità: "non è solo un uomo che nasce a Betlemme, che lavora a Nazaret, che parla alle folle in Palestina, che grida di paura al Getsemani, che muore a Gerusalemme: è Dio che nasce, lavora, parla, soffre e muore." (J. P. Deconchy) Gesù realizza il collegamento tra Dio e l'uomo e tra l'uomo e Dio. E per fare questo gli basta di essere, non ha altro da fare. È veramente l'Amore di Dio per te che prende corpo in Gesù Cristo. Accogli nel tuo cuore il Verbo incarnato e scruta senza stancarti il mistero della sua Persona. Domandagli spesso di immergerti nel Cuore di Dio e nel cuore dell'uomo. Quando ti avvicini a Gesù Cristo con la fede, scopri la vera dimensione del tuo essere di uomo divenuto dimora di Dio.
Dal libro "Prega il Padre tuo nel segreto" di Jean Lafrance
Ora, noi tutti sappiamo che esistono molte religioni, e che qualcosa di vero è contenuto in ciascuna di esse. Tutte, infatti, pur ciascuna con i propri limiti, cerca di rispondere alle domande fondamentali dell'esistenza, soprattutto in vista di una realtà superiore ed invisibile, che spesso viene definita "ultraterrena", ossia che supera questo mondo, in qualità, quantità, dimensione, bontà, amore, misericordia, giustizia, potenza, compassione, sapienza, intelligenza, etc. La maggior parte delle religioni crede nell'esistenza di un "dio" o di più "dei". Tipicamente, si parla di religioni monoteistiche: Ebraismo, Cristianesimo e Islam, e di religioni "politeistiche". Nel corso dei millenni, alcune di queste religioni o credenze hanno subito dei mutamenti, o sono scomparse, oppure sono apparse in qualche luogo del pianeta.
Solitamente, una religione ha un "fondatore", conosciuto o meno. Alcune religioni, infatti, non hanno un "iniziatore ufficiale", come le fedi degli Indiani d'America, ad esempio, che credono nel Grande Spirito. Tutti noi, chi più chi meno, abbiamo sentito parlare di Gesù, di Abramo, di Mosè, di Maometto, di Buddha, di Zoroastro, etc. Tuttavia, la differenza principale fra il Cristianesimo e tutte le altre religioni, è che il nostro fondatore non è solo un uomo, per quanto santo, evoluto ed illuminato, ma Dio Stesso che si è incarnato in un corpo umano, in un momento storico ben preciso ed in un luogo geografico altrettanto definito e conosciuto. Si tratta essenzialmente di un dato di fede, ma anche "di fatto", per chi crede. Nelle varie sfaccettature della religione Induista vi è la presenza dei cosiddetti "Avatar" (che non hanno a che fare con il noto film o con le figurine che si usano in rete per individuare le persone, anche se c'è un collegamento di significato). Questi "Avatar" sono delle "incarnazioni di una qualche manifestazione della divinità", come lo yoga, la sapienza, l'azione, la potenza, etc. Però nessuno di questi grandi personaggi è mai stato ritenuto Dio Onnipotente ed Eterno in Terra. Noi cristiani, invece, crediamo fermamente che Gesù Cristo è vero Dio e vero Uomo, e che Egli è il Figlio di Dio. Ora, a tutte le possibili negazioni di questo, possiamo rispondere: se Dio è Onnipotente, perché mai non potrebbe essere in grado di generare un Figlio e di farlo nascere da una donna umana, Maria Santissima, senza bisogno di un padre umano?
A volte rischiamo di "sottovalutare" la potenza di Dio. Forse perché non sempre ci rendiamo conto della Sua Presenza in mezzo a noi, forse perché alcuni di noi scuotono la testa rassegnati di fronte al dilagare del male nel mondo... o per mille altri motivi. Eppure tutte e tre le religioni monoteistiche o "abramitiche", di cui sopra, dichiarano fermamente che Dio è Onnipotente. In pratica, la maggior parte delle persone che crede in Dio, crede anche che Egli sia Onnipotente, ma... a volte sembra che esse non manifestino veramente questa convinzione o pensiero, almeno a parole... figuriamoci con i fatti! Eppure è così, almeno per quasi tutte le "teologie" e, soprattutto, per la teologia cristiana, tanto che noi cristiani non solo crediamo che Dio sia Onnipotente e che abbia un Figlio uguale a Lui, ma che l'Altissimo sia la Santissima Trinità: il Padre Creatore, il Figlio Unigenito e lo Spirito Santo Amore che procede dal Padre e dal Figlio e fonde le due vite divine e tutte le creature nell'Amore di Dio. Dio è Uno e Trino, Dio è una famiglia di Esseri Divini. Tutto ciò è sbalorditivo, ma noi crediamo che sia così. Quindi, perché sottovalutare la Potenza di Dio? Come si è detto, il problema del male e del cosiddetto "mistero d'iniquità" è una delle ragioni che molti prendono in considerazione riguardo ai dubbi sull'esistenza di Dio.
Fin dall'antichità, alcune religioni, pagane a tutti gli effetti, consideravano comunque la vita come una "prova" (stiamo parlando, ad esempio, degli antichi Egizi). Anche noi cristiani usiamo spesso il termine "prova" per identificare quelle situazioni particolarmente difficili che tutti noi, prima o poi, dobbiamo attraversare. Anche in questo caso, però, il Cristianesimo si distingue in modo particolare: Dio non è un arbitro imparziale che aspetta che gli uomini e le donne "superino" le prove, anche se a volte pare che sia così, ma è Egli Stesso che si è fatto carico delle nostre sofferenze e dei nostri peccati... morendo appeso ad una Croce. Le "prove", però, rimangono. I peccati, infatti, sono l'unica cosa che può in qualche misura "allontanarci" da Dio, anche se Egli è in tutti e in tutto, da sempre e per sempre. Più che altro, siamo noi che rischiamo di allontanarci da Lui, e non Lui da noi. La forma di preghiera più alta e, al contempo, più semplice e necessaria, è di mettersi davanti a Dio in raccoglimento interiore e, se possibile, anche esteriore, aspettando il Suo Amore e donando a Lui il nostro, per quanto ne siamo capaci. Niente di più, ma anche niente di meno. Questo significa che, apparentemente, può essere semplice, ma che spesso non lo è... per mille motivi, ancora una volta, soprattutto di natura mentale. Tuttavia, l'importante è non rassegnarsi, l'importante è scommettere sempre di più su questo Dio così misterioso... ma Buono!