Fede cristiana, morale e cosmologia: qualche considerazione
Nel corso del XX secolo e di questi primi due decenni del XXI secolo, la "scienza ufficiale", ed in particolare la fisica, l'astrofisica e la cosmologia, hanno investigato approfonditamente il mondo dell'immensamente piccolo e dell'immensamente grande, ottenendo anche notevoli risultati, almeno per quanto riguarda questa nostra attuale "realtà" fisica, ossia l'universo conosciuto.
Lo spazio, il tempo, il mondo atomico e subatomico, le galassie, i buchi neri e molte altre cose sono state e sono tuttora oggetto di studi di vario tipo, sia dal punto di vista teorico sia dal punto di vista sperimentale, spesso con grande dispendio di energie umane e d'ingenti somme di denaro. A cosa ha portato tutto ciò? Fondamentalmente a due conseguenze: la prima riguarda la conoscenza, almeno dal punto di vista umano, che in questi campi talvolta tocca anche la metafisica, dal momento che ci porta a domande di tipo "creazionista" e, di conseguenza, al tentativo della scienza d'indagare sul mistero di Dio. La seconda è di natura più pratica, ossia riguardante le ricadute tecnologiche di queste ricerche.
Ebbene, dal punto di vista della fede cristiana, penso che il secondo tipo di conseguenza sia più umile ed utile (almeno ad un certo livello), mentre il primo può essere sia "illuminante" sia fonte di "pericoli". Mi spiego meglio: le suddette branche della scienza (fisica, astrofisica e cosmologia) hanno l'obiettivo principale di "spiegare" la realtà in cui viviamo e di cui siamo fatti, dal punto di vista terreno. In realtà, però, finora le "teorie" (purtoppo spesso considerate "verità") pongono a volte degli interrogativi piuttosto inquietanti o, addirittura, offrono delle risposte altrettanto inquietanti. Porsi interrogativi è lecito e giusto, ma giungere a conclusioni parziali, spacciate talvolta per "totali", può essere rischioso.
Un paio di esempi di tutto ciò è il seguente: la teoria del big bang (l'origine dell'universo da una "singolarità" immensamente piccola, forse generata da una "fluttuazione quantistica del vuoto") ed il "multiverso" (l'esistenza d'infiniti universi che possono anche riprodursi per "gemmazione", ad esempio mediante i buchi neri). Passando poi ad altre parti dello scibile umano strettamente connesse con possibili implicazioni di tipo metafisico, abbiamo: l'Intelligenza Artificiale Forte e Debole, la nascita della vita sulla Terra "per caso", ossia attraverso la "fortuita" formazione d'innumerevoli strutture macromolecolari, la selezione naturale "casuale", ossia il progressivo adattamento all'ambiente da parte degli esseri viventi sulla base di "casuali" mutazioni genetiche, etc.
Per farla breve, tutto ciò è molto interessante, ma dal momento che in questo universo pare che ogni cosa abbia una "causa", nessuno scienziato è mai stato in grado di determinare realmente quale sia la Causa Prima, che noi credenti sappiamo essere Dio. L'unico ambito della scienza ufficiale in cui si dice che qualcosa potrebbe non avere una causa determinabile si chiama "meccanica quantistica", ossia quell'insieme di "leggi" che regola il mondo subatomico. Ebbene, pur avendo delle ricadute tecnologiche tangibili, il principio di tutto ciò potrebbe essere errato. Albert Einstein disse: "Dio non gioca a dadi". Angiolina Spato, fondatrice di numerosi gruppi di preghiera del Rinnovamento nello Spirito, recentemente scomparsa, disse: "Il caso non esiste". Queste sono affermazioni su cui è talvolta molto utile riflettere. Perché? Perché hanno implicazioni enormi sia sulla vita terrena sia sulla vita ultraterrena. Non dico che tutto avvenga in maniera totalmente "calcolata", come quando si avvia un programma per computer, ma che Dio non abbandona mai i Suoi figli e le Sue creature. Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria (in Italia), in uno dei suoi libri arriva a dire (in maniera immaginaria) a coloro che "vanno contro Dio", che quando scopriranno la verità, potrebbero essere redarguiti in questo modo: "Pensavate che il mondo fosse uscito alla roulette di Montecarlo?". La teoria del big bang originato da una "fluttuazione quantistica del vuoto" è la più pericolosa, per quanto riguarda le possibili implicazioni sulla psiche umana e, soprattutto, sulla fede. Perché? Perché postula che, prima dell'origine "esplosiva" dell'universo, pur non essendoci nulla di nulla, in base a calcoli matematici potevano esistere delle particelle "virtuali" che, in base alla "probabilità matematica", potrebbero aver fatto saltare fuori tutto quanto dal... nulla. Oh, be', molto interessante quanto stupido allo stesso tempo.
Ora, se per un'assurda "coincidenza" dovessimo ammettere sotto tortura che questo potrebbe anche essere vero... Chi ha creato questo "vuoto quantistico" (peraltro privo di spazio e tempo) e queste suddette "particelle virtuali"? Chi? Mi sembra di sentire solo silenzio, in sala. Considerando il fatto che questo nostro "universo visibile" è in realtà in gran parte "invisibile", dal momento che il cervello umano può decodificare in immagini solo una ristretta parte dello spettro elettromagnetico, ossia la "luce visibile", e che la stessa "scienza ufficiale", per spiegare l'espansione accelerata dell'universo, postula l'esistenza della "materia oscura" e dell' "energia oscura", c'è da chiedersi: cosa vediamo, in realtà? Le immagini e le visioni che spesso il Signore manifesta nelle nostre menti, soprattutto quando preghiamo, forse, sono più reali di tutto ciò, ossia di quello che viene chiamato "realtà fisica". Ora, per essere pratici, se qualcuno vi tira un pugno e vi spacca il naso, senza dubbio provate un notevole dolore. Quindi, per certi versi, questa è una spiegazione del fatto che questo mondo sia "reale". Tuttavia, in questa ipotetica quanto spiacevole esperienza, cos'è veramente "reale"? Sono i rapidi impulsi elettrochimici che per via nervosa dal vostro naso giungono al cervello... e poi? Oltre questo punto la scienza non sa rispondere, ma la fede sì. È l'anima, ossia ciò che grazie a Dio vivifica l'uomo, che "sente" il dolore, non gli atomi di cui sono costituite le cellule cerebrali.
Dopo aver scritto queste righe, procediamo dicendo qualcosa in base al titolo di questo articolo. Perché questi discorsi "scientifici"? Perché da sempre scienza, fede e morale sono in qualche misura "intrecciate", nel bene e nel male. Non dimentichiamoci che uno dei doni dello Spirito Santo è la Scienza, ma quella che viene dal Signore e non dalla mente umana "da sola". Perché, dunque, è importante il fatto che la fede cristiana abbia in grande considerazione la "morale"? Anche altre religioni hanno dei "precetti" che mirano a regolare i rapporti interpersonali, mentre altre religioni, anche con alcuni aspetti molto interessanti, non pensano molto alla "morale", ossia a quanto riguarda la scelta fra il bene e il male. Già, perché fondamentalmente la "morale" non è un insieme di pii desideri e di pie azioni, ma riguarda la scelta concreta fra il bene e il male, che va oltre le apparenze, le ipocrisie, le idolatrie, la vera e falsa modestia, l'umiltà e la superbia, il coraggio o la vigliaccheria. Non si tratta di "fare la morale" a se stessi ed al prossimo. "Togli prima la trave dal tuo occhio..." Il Signore Gesù, nel Vangelo, non parla spesso dell'Inferno, ma quando lo fa spesso pronuncia parole tremende, pur essendo Mite e Umile di Cuore. Due esempi: la parabola del "ricco epulone" ed il discorso riguardante il Giudizio Universale, che è strettamente connesso al giudizio particolare a cui, prima o poi, ogni anima deve andare incontro.
Cos'hanno in comune questi due brani del Vangelo? La misericordia corporale messa in atto oppure no. Sfamare e curare il prossimo oppure ignorarlo. Tutto qui. Sicuramente ci sono molti insegnamenti di natura più "spirituale", ma se non capiamo le "cose della Terra", come possiamo capire le "cose del Cielo"? Un fatto interessante è che sia il "ricco epulone" sia i "maledetti" del Giudizio Universale, di per se stessi, non avevano operato "azioni malvagie". Come mai, dunque, un tale castigo? Perché, semplicemente, sono persone che "se ne fregano del prossimo", per dirla in maniera brutale. Considerando che Gesù, che è una cosa sola con il Padre, vuole che noi creature siamo una cosa sola con Lui e con il Padre, e ovviamente con lo Spirito Santo, ignorare il prossimo è come ignorare se stessi e Dio, ossia "non vegliare". Gesù, infatti, ripete spesso di "vegliare", ossia di cercare di essere consapevoli di noi stessi, del mondo che ci circonda e, soprattutto, di Dio Onnipotente, Onnipresente, Onnisciente e Onniveggente. Parlando anche per esperienza personale, riconosco che spesso ci capita d'ignorare le sofferenze altrui, molte volte perché siamo presi dalle nostre, e lo Spirito Santo Paraclito, Consolatore e Avvocato, intercede per noi per queste mancanze di carità. Benché Dio possa infondere in noi la Sua Scienza, noi non possiamo creare una "Scienza di Dio", perché altrimenti saremmo in grado di spiegare qualcosa su Colui che è al di sopra di ogni spiegazione, pur essendo presente in tutti e in tutto. Abbiamo la Sua Parola, il Suo Corpo, il Suo Sangue, il Suo Spirito, la Sua e nostra Madre, gli Angeli, i Santi, i miracoli... cerchiamo di non lasciarli passare inosservati ed inascoltati!
Qualche anno fa, lessi nel Diario di Santa Faustina Kowalska, un brano in cui la santa s'interrogava su Chi realmente fosse Dio. Ad un tratto il Signore Gesù le disse: "Né mente umana né mente angelica possono comprendere Dio. Medita sui Miei attributi." Ora, per sollevarci un po', qual è l'attributo più grande del Signore? È la Sua Misericordia. Noi cristiani crediamo infatti che Dio è Amore, e che sulla Croce la Misericordia del Signore vinse per sempre la Sua Giustizia. Misteriosamente, però, lo stesso Signore Gesù disse a Santa Faustina che dopo il tempo della Misericordia verrà il tempo della Giustizia. Ora, se questa Giustizia si manifesterà come "castigo collettivo", similmente a quanto accadeva al popolo d'Israele quando peccava gravemente, ne sarò ben lieto, perché personalmente temo molto di più il "Giudizio particolare".
Molti scienziati cercano le prove dell'esistenza di un Creatore, spesso anche in buona fede. Ma le prove ci sono da migliaia di anni! Non si tratta di risolvere equazioni matematiche, ma di aprire gli occhi e vedere i miracoli che ogni giorno accadono intorno a noi e dentro di noi. Ci sono miracoli che non "sfidano le leggi fisiche", mentre altri, storicamente provati, sfidano le suddette "leggi". Ora, possibile che se un'equazione ed un esperimento vanno d'accordo, per la scienza tutto procede bene, mentre se un'ostia consacrata, il Corpo di Cristo, si solleva in aria... la risposta è: boh? Oppure, perché se un'ostia consacrata si trasforma in carne sanguinante, la risposta è la stessa? Se la scienza umana vuole essere veramente coerente e credibile, non deve usare "due pesi e due misure". Nel corso di una Convocazione Regionale del Rinnovamento nello Spirito, il coordinatore nazionale Salvatore Martinez disse che noi cristiani dovremmo vedere "almeno un miracolo al giorno". Vi assicuro che non si tratta di un'esagerazione, ma del vivo rapporto con il Signore Gesù, che è sempre con noi, anche quando non pensiamo a Lui.
Concludiamo con una nota su quanto recentemente accaduto alla sonda Schiapparelli, inviata dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dall'Agenzia Spaziale Russa (Roskosmos) su Marte, nell'ambito della missione ExoMars. Questa sonda, costata un miliardo e trecento milioni di euro, si è schiantata al suolo a circa 300 chilometri all'ora, diventando un ammasso d'inutile ferraglia. Un'altra parte della sonda, il modulo Trace Gas Orbiter (TGO) tuttora in orbita intorno a questo pianeta, è però funzionante. Ufficialmente, lo scopo principale di questa missione "era" quello di scoprire se su Marte esistono forme di vita oppure no. Quest'obiettivo è sicuramente importante, tanto che la parte "funzionante" di questa missione è in volo intorno a Marte per scoprire "emanazioni di gas metano prodotte da organismi biologici". Molto interessante... Ma quante persone si sarebbero potute aiutare sul serio, con quel miliardo e trecento milioni di euro, quasi totalmente andati in fumo in pochi secondi? Se quest'interrogativo, che quasi nessuno pare porsi, non fosse così tragico, verrebbe quasi da sorridere all'ipotesi che i marziani si siano stufati di essere spiati da qualcuno che se ne frega del suo "prossimo" per farsi gli affari di chi gli è "lontano". Personalmente sono molto affascinato dalla possibile esistenza di altre forme di vita nell'universo, e forse un giorno le scopriremo, o "loro" ci scopriranno o contatteranno. Un giorno chiesero al Santo Padre Pio se esistessero gli alieni, e lui rispose: "E che? Credi che la Gloria di Dio sia limitata solo al nostro pianeta?" Molti comuni "modi di dire" sono piuttosto superficiali ed eccessivamente generalisti, ma è vero quanto ogni tanto si sente dire riguardo al fatto che l'umanità dovrebbe prima affrontare e tentare di risolvere i problemi e le ingiustizie che l'attanagliano, e poi pensare al resto.