La Resurrezione è la più valida prova della divinità di Cristo

 Resurrezione di Gesù

 

Ritorniamo ora nel suggestivo Paese di Gesù e fermiamoci col pensiero dinanzi al sepolcro, nel quale vennero deposte le spoglie mortali del Nazareno.
Un drappello di soldati romani vi monta di guardia, per impedire che venga rimossa la Salma che vi giace: la tomba è chiusa con una grossa pietra, e sulla pietra sono apposti i sigilli dei sinedriti, i quali vogliono così prendere le debite precauzioni, affinché il corpo di guardia non venga corrotto col denaro dai seguaci di Gesù, che aveva osato proclamarsi Figlio di Dio.

Essi pensavano che la questione della Resurrezione potesse essere inscenata dai Discepoli di Gesù, e fu precisamente questa l'accusa che i Giudei mossero loro, allorquando si seppe la notizia che, nelle prime ore della mattina della domenica, il sepolcro era stato trovato vuoto! Che cosa era successo? Lo sappiamo dai Vangeli. Avvenne una forte scossa di terremoto, seguita subito dalla sfolgorante apparizione di un angelo che rotolò la pietra tombale e vi si sedette sopra. In quelle ore antelucane, i soldati del corpo di guardia - che sonnecchiavano nelle vicinanze del sepolcro - rimasero spaventati, a tal punto che si dettero precipitosamente alla fuga, cercando scampo nella vicina porta della città.
Il Corpo di Gesù non si trovava più el sepolcro; era sparito in modo misterioso, era resuscitato. Lo dissero gli angeli, che apparvero alla Maddalena, la quale, fra le pie donne, fu la prima ad accorrere, nelle ore mattutine della domenica, alla tomba dell'amato Maestro, per provvedere alla definitiva imbalsamazione del venerato Corpo.

Per dare la prova tangibile della Sua Resurrezione, Gesù apparve parecchie volte, non a poche, ma a centinaia di persone, e non in spirito, ma in carne ed ossa. Ascoltiamo le affermazioni di queste centinaia di testimoni. Sono parecchie donne che dicono di averLo visto lungo la via e, prima fra queste, la Maddalena, alla quale Gesù ha anche parlato. L'hanno visto due Discepoli, Pietro e Giacomo, per la strada, ed anche in casa; poi sette Discepoli (di cinque dei quali si fa il nome) sul lago di Galilea; l'hanno visto dieci Apostoli, e poi altri undici; centoventi persone, tutte insieme, l'hanno visto presso Betania; più tardi l'ha visto Paolo, il quale afferma che erano circa 500 i testimoni oculari della Resurrezione di Cristo, molti dei quali ancora vivevano, quando l'Apostolo scriveva la sua prima lettera ai Corinti. Gesù redivivo apparve a uomini e donne, ora insieme, ora separati; ora di giorno, ora di notte; ora sulle vie, ora nelle case a mensa, sulla riva del lago, nell'orto accanto al sepolcro. I Discepoli e gli Apostoli Gli parlano ed ascoltano gli ammaestramenti dalla Sua viva voce; il Maestro mangia spesso insieme a loro; non è dunque un fantasma, ma un uomo, con tutti gli attributi della materia.

Gli Apostoli dapprima si mostrarono increduli, e noi conosciamo l'episodio di Tommaso, il quale, per accertarsi che Gesù fosse veramente Lui, in carne ed ossa, volle toccarlo una volta, mettendoGli la mano nella ferita del costato. Tutte queste manifestazioni, di quella che fu chiamata la seconda vita di Gesù, avvennero in un periodo di quaranta giorni, fino a quando il Suo Corpo disparve, con l'Ascensione al Cielo.

Questi sono i fatti, ed ora vediamo che cosa ci dicono in proposito i critici razionalisti. Alcuni negano in blocco la verità di tutti i miracoli della narrazione evangelica e quindi, a più forte ragione, la verità del miracolo della Resurrezione, che è il più importante; abbiamo veduto, altresì, che questi critici sono smentiti dalla realtà storica. Alcuni critici sostengono che Gesù non morì, quando fu creduto morto, e venne poi sepolto vivo: quindi nulla di straordinario, che sia poi uscito dal sepolcro, quando ebbe ripreso i sensi. Questa grossa panzana è clamorosamente smentita dalla scienza e dal buon senso. Infine, altri critici ammettono che Gesù morì realmente sulla Croce, ma che la Sua Resurrezione è null'altro che il parto dell'accesa fantasia e dell'allucinazione di Maria di Magdala, di altre donne, non meno allucinate che ella, e di tutti gli uomini, che dicono d'averlo visto e toccato. Il sostenitore principale di questa tesi è il Renan, il quale, d'altra parte, nulla sa congetturare nei riguardi della sparizione del cadavere di Gesù (e noi sappiamo quanto sia difficile far sparire un morto...!). Renan conclude la sua avventata critica, affermando che l'origine e lo sviluppo del Cristianesimo "non si spiegano con la ragione, ma con la follia..."

Vediamo se può avere un qualche fondamento la tesi della suggestione e dell'allucinazione, sostenuta con tanto fervore dal Renan. La storia ricorda alcune allucinazioni, ma si tratta sempre di fenomeni individuali e mai collettivi, avvenuti una volta sola, in determinate circostanze, e mai più ripetuti. Se percorriamo tutta la storia antica e moderna, non troviamo mai neanche un solo fatto, che possa paragonarsi alla Resurrezione di Cristo, il quale fatto venne constatato da centinaia di persone, e non una volta sola, ma parecchie e parecchie volte, nello spazio di quaranta giorni. Dobbiamo, inoltre, notare che le allucinazioni possono avvenire, quando l'animo è preparato a subirle, per trovarsi poi in preda a forti sentimenti di timore, o di amore: inosmma, in preda a grandi e turbinose passioni. Nel caso della Resurrezione di Gesù, troviamo nelle pie donne, negli Apostoli e nei Discepoli, uno stato psicologico tutt'altro che favorevole, anzi precisamente contrario alle allucinazioni. Difatti sappiamo che, da principio, le donne non credettero ai propri occhi e alle proprie orecchie, e non osavano parlare agli Apostoli, di ciò che avevano visto e udito; gli Apostoli stessi non vollero prestar fede al racconto delle donne, e le trattarono da deliranti; quando poi videro Gesù, credettero di trovarsi dinanzi ad un fantasma, tanto che il Nazareno dovette dar loro le prove materiali della Sua esistenza fisica, per indurli a credere... Dove esiste, dunque, il fondamento dell'allucinazione? Crediamo piuttosto che, invece delle donne, degli Apostoli e dei Discepoli, sia stato Renan una vittima dell'allucinazione!

La Resurrezione di Gesù è un fatto storico come tutti gli altri, e della sua realtà non si può dubitare: essa è un avvenimento miracoloso, che costituisce la più valida prova della divinità di Cristo.

Dal libro "Esiste Dio?" di Alfredo Mazzei